V FORUM “LA BIOECONOMIA DELLE FORESTE”
Il patrimonio forestale nazionale interessa il 36,4% del territorio pari a circa 10,9 milioni di ettari di superfici boscate, ed è in costante aumento dal 1990 tant’è che nel 2019, per la prima volta dopo secoli, il territorio coperto da foreste ha superato quello utilizzato a fini agricoli (SAU).
Grazie a questi numeri l’Italia è diventato un paese forestale, ma senza averne la consapevolezza tant’è che la crescita delle nostre foreste è il risultato di una inadeguata gestione più che il frutto di politiche mirate o strategie per la conservazione della biodiversità.
Tuttavia, nonostante questi numeri testimonino una naturale vocazione forestale, il nostro Paese ha progressivamente ridotto l’impegno a valorizzare il proprio patrimonio boschivo, con effetto di inevitabili conseguenze per i territori montani e per le filiere forestali e industriali ad esse collegate.
In questo contesto Legambiente organizza il Forum “La Bioeconomia delle Foreste – Conservare, Ricostruire, Rigenerare”, che si terrà a Roma il 27 ottobre dalle 9:30 alle16:00, presso il Palazzo Falletti, via Panisperna 207.
Il Forum – giunto alla sua la V edizione – è un luogo di discussione aperto ai diversi soggetti pubblici e privati che vogliono promuovere la gestione sostenibile delle foreste, ed è diventato un appuntamento fisso per conoscere le aziende ed i territori che promuovono buone pratiche in grado di garantire benefici comuni (ambientali, economici e sociali) alle comunità locali. Un’occasione per approfondire la conoscenza sulla conservazione degli ecosistemi forestali e sulle attività di ricerca finalizzate alla riduzione dell’impatto climatico e la perdita di biodiversità, ed è un’opportunità per promuovere una riflessione sullo stato e le prospettive del settore e le filiere forestali aperto al confronto tra le istituzioni, il mondo della ricerca, le imprese e le associazioni di settore.
Anche quest’anno Legambiente lancerà le sue proposte per conservare, ricostruire e rigenerare le foreste, chiedendo – tra gli altri – che il Piano di ripresa e resilienza preveda investimenti per favorire l’utilizzo di materiali di origine legnosa in sostituzione dei prodotti di origine fossile, che si aumenti il livello di naturalità dei sistemi forestali, che si promuova un piano nazionale integrato di messa a dimora di alberi nelle aree urbane e che nella scelta di prodotti e processi di lavorazione venga introdotta una valutazione delle emissioni considerando l’intero ciclo di vita del prodotto, favorendo processi e prodotti che permettono una riduzione significativa di emissioni e dei rifiuti.