Our Blog

Legambiente: la Regione Abruzzo approva l’area contigua e le misure di salvaguardia per le aree Natura 2000, strumenti importanti per rafforzare l’azione di tutela dell’orso nel Parco nazionale d’Abruzzo

Roma, 18 luglio 2018

La Regione Abruzzo ha approvato i confini dell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio, e Molise, strumento essenziale per la conservazione di specie prioritarie che vivono stabilmente nel Parco e nelle aree adiacenti, ed ha contestualmente approvato le misure di conservazione sito specifiche del Sito di Importanza Comunitaria denominato Parco nazionale d’Abruzzo. In quest’ultimo caso si tratta del SIC più grande della Regione esteso 58.880 ettari che interessa 20 comuni e per il 50% ricompreso nel territorio del Parco, ed ha un’importanza cruciale per la tutela e l’espansione dell’orso bruno marsicano.
Si tratta di due provvedimenti attesi da tempo che si concretizzano grazie all’impegno del nuovo Assessore regionale alle aree protette Lorenzo Berardinetti che ha dato un importante impulso al rafforzamento del sistema di tutela della natura della Regione dei Parchi e dell’Appennino Parco d’Europa.
Nel caso dell’approvazione dei confini dell’area contigua, si tratta di un passo in avanti verso l’applicazione della Legge 394/91 rimasta inapplicata per 27 anni, e sottolinea il rispetto degli impegni della Regione Abruzzo sul Piano d’azione per la tutela dell’orso bruno marsicano (Patom). E’ utile ricordare che il provvedimento era atteso, e nasce in applicazione dell’art. 32 della Legge 394/91 che stabilisce che il perimetro delle aree contigue, è determinato dalle Regioni d’intesa con l’organismo di gestione dell’area protetta, e rappresenta un’area cuscinetto esterna al Parco che concorre ad assicurare una funzione di conservazione fondamentale poiché in essa la caccia è particolarmente regolamentata. Nel caso del Parco d’Abruzzo, l’area contigua svolgerà una funzione importante per proteggere l’Orso bruno marsicano che frequenta ampiamente le aree esterne al Parco, tanto che l’Ente, già dagli anni 70, ha istituito una Zona di Protezione Esterna, dove già oggi vigono alcune misure di mitigazione dell’impatto della caccia. Anche per questa ragione la perimetrazione dell’area contigua approvata dalla Regione Abruzzo coincide con l’attuale Zona di Protezione Esterna, e si spera che, dopo la Regione Molise che già nel 2008 ha approvato sul suo versante l’area contigua, faccia lo stesso la Regione Lazio sul territorio di sua competenza.
Per quanto riguarda l’approvazione delle misure di conservazione del SIC Parco nazionale d’Abruzzo, che insiste su gran parte dell’area di protezione esterna del Parco e ricomprende ambienti forestali di elevata qualità, dove vivono, accanto alle specie più note e simboliche (Orso, Lupo, Camoscio, Aquila), migliaia di specie: pesci e crostacei di acqua dolce, anfibi, rettili, uccelli, chirotteri e insetti. Attraverso le misure di conservazione sito specifiche, che integrano le misure generali di conservazione già approvate dalla Regione nel dicembre 2016 e costituiscono un passaggio essenziale per la trasformazione dei SIC in Zone Speciali di Conservazione, vengono definiti obiettivi di conservazione, divieti, obblighi e indicazioni gestionali per fare in modo che habitat e specie vengano conservate e accresciute, così come è indicato negli obiettivi della direttiva europea. E’ infine utile ricordare che, proprio la mancata designazione delle ZSC ha portato la Commissione europea ad aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia in quanto la direttiva Europea prevede che entro 6 anni dalla definizione dei SIC bisognava procedere alla loro trasformazione in ZSC. Perciò, con questa decisione la Regione Abruzzo fornisce un nuovo strumento per la conservazione della natura nel Parco nazionale, e contribuisce ad evitare che l’Europa ci commini una salatissima multa per inadempienza di una direttiva europea.

Legambiente Natura