Cosenza, 21 Agosto 2018
Necessaria regolamentazione e limiti nello svolgimento di attività nella natura: l’associazione commenta la sciagura nelle Gole del Raganello
Legambiente Calabria, a seguito della tragedia avvenuta a Civita, esprime cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime, alla comunità di Civita, auspicando impegno e attenzione nella gestione delle Gole affinché il Raganello diventi simbolo del rispetto della natura e affinché si proponga sempre l’escursionismo consapevole e mai superficiale.
“La natura ha le sue regole e deve essere vissuta e fruita tenendo conto delle limitazioni che essa stessa pone e del buon senso che ognuno di noi deve sapere mantenere in questi casi” è così che Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità Legambiente, commenta la tragedia che si è verificata a Civita, nelle Gole del Raganello, dove hanno perso la vita alcune persone.
Il versante calabrese del Pollino è stato teatro di una terribile sciagura che forse poteva essere evitata o che poteva essere ancora più terribile visto che i gruppi di escursionisti che avevano previsto il giro nelle Gole, e che per fortuna non hanno più intrapreso, erano molti di più. Legambiente non può non ribadire che quando si è attratti dalla particolarità di luoghi selvaggi e impervi, e per questo luoghi pericolosi e fragili da affrontare, bisogna essere sempre cauti e preparati sul serio. I visitatori che il 20 agosto hanno scelto di visitare le famose Gole del torrente Raganello hanno perso la vita per vivere una esperienza in natura. “Ma non è la natura matrigna, crudele e indifferente che in questo caso ha causato sofferenze all’uomo – come afferma Nicoletti – è la sottovalutazione del rischio e la non consapevolezza di frequentare luoghi difficili, l’inadeguata informazione e formazione” che ha provocato morte.
Questa brutta storia lascia tanto sgomento nell’associazione che da tempo si interroga su quale deve essere il limite che bisogna sempre tenere presente nello svolgere attività negli spazi naturali. La fruizione della natura deve essere libera, ma si deve anche tenere conto dei limiti che la visita deve osservare in alcuni ambienti particolari e perciò, spesso, si deve ricorrere a regolamentare o limitare gli accessi in natura per garantire anche la tutela della biodiversità.
Legambiente ha il compito di stimolare una coscienza nuova verso la “sostenibilità” dell’escursionismo per questo Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria, afferma che “Va presa una posizione ferma contro ogni proposta di escursione che parte da attività improvvisate o peggio realizzate in contesti di fragilità e/o pericolose. Torrenti, fiumi non possono divenire gli acquapark e poi registrare fatti tristi e luttuosi come quello che abbiamo appena visto succedere a Civita”.