Potenza, 14 febbraio 2019
Legambiente: “Il Ministro dell’Ambiente approfondisca i motivi di tale atto e prenda le decisioni necessarie per rimettere sui giusti binari l’Ente Parco”
Apprendiamo da notizie di stampa delle dimissioni dopo meno di due mesi del generale Di Palma dall’incarico di commissario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano. Tale decisione improvvisa e inattesa provoca un forte rammarico per tutti coloro che, come Legambiente, hanno sostenuto con convinzione la nomina a commissario del generale Di Palma da parte del Ministro dell’Ambiente, riponendo in lui e nei suoi collaboratori le speranze di rinascita di un Ente Parco la cui decennale esistenza è stata largamente improntata all’illegittimità e all’incuranza degli interessi del territorio.
Evidentemente, però, il Commissario ha dovuto prendere atto di una realtà più dura e difficile di quello che immaginava. Sicuramente avrà riscontrato forti limiti nell’ attuale agibilità gestionale dell’Ente, ma immaginiamo si possa essere trovato di fronte ad una situazione parecchio confusa e quantomeno opaca in relazione alle “eredità” delle precedenti gestioni. Che poi questo abbia addirittura spinto alle dimissioni dimostra che la situazione attorno all’Ente Parco è forse più grave di quella pur insostenibile descritta dagli ispettori del Ministero dell’Ambiente nel settembre scorso, che hanno portato alla decisione di commissariamento.
Ci sentiamo di ringraziare il generale Di Palma per il suo sforzo, ritenendo che la sua breve esperienza possa essere utile per affrontare le questioni legate al Parco Nazionale dell’Appennino Lucano con maggiore forza e determinazione.
Sappiamo già che il Ministro ha nominato Ilde Gaudiano, dirigente del Ministero, in sostituzione del generale Di Palma. A lei va il nostro augurio di buon lavoro, nella speranza che le ultime vicende possano servire da esperienza e monito per tutti.